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- Data di creazione Gennaio 11, 2017
- Ultimo aggiornamento Novembre 20, 2020
Elite è un videogioco di simulazione spaziale, scritto in origine da David Braben e Ian Bell, che venne pubblicato per la prima volta da Acornsoft nel 1984 per i computer BBC Micro ed Acorn Electron e successivamente portato su molte altre piattaforme, principalmente ad opera di Firebird: alla versione originale seguirono quelle per ZX Spectrum e Commodore 64 nel 1985, la versione Apple II e quella Amstrad CPC nel 1986, la versione per IBM PC con DOS e scheda grafica CGA nel 1987; nel 1988 uscirono le versioni “Gold”, contraddistinte dalla confezione più ricca e disponibili oltreché per le piattaforme per cui il gioco era già uscito, anche per MSX (marzo 1988) e successivamente pure per Atari ST e Commodore Amiga (autunno 1988). Le ultime versioni di Elite uscirono tutte nel 1991: Elite per la console NES, Elite Plus per IBM PC con DOS e scheda grafica VGA, ArcElite per Acorn Archimedes, ed infine ‘Elite A’ di Angus Duggan, sempre per BBC Micro.
Il nome del gioco deriva dall’obiettivo del giocatore di procedere nella classifica di combattimento attraverso vari gradi (i principali sono Harmless, Mostly Harmless, Poor, Average, Above Average, Competent, Dangerous, Deadly) prima di poter raggiungere il grado, da considerarsi del tutto eccezionale, di Elite. Al momento del lancio Elite presentava un modello di gioco del tutto nuovo, caratterizzato da una struttura totalmente aperta, un motore di gioco avanzato ed una grafica tridimensionale wireframe rivoluzionaria per l’epoca. A partire dal 1984 il pubblico recepì con entusiasmo tale concentrato di innovazioni, il cui successo fu tale che negli anni successivi Elite venne convertito praticamente per tutti gli home computer dell’epoca, divenendo anche, in seguito al raggiungimento del traguardo delle 100.000 copie vendute nel Regno Unito, il primo videogioco per home computer di cui si occupò il notiziario serale della tv britannica BBC. Al giorno d’oggi Elite è considerato un classico e il precursore di un genere nella storia dei videogiochi.
Ad Elite è spesso riconosciuto il merito dell’invenzione del genere di commercio spaziale, che unisce il combattimento fra astronavi con un sistema di commercio di beni di vario tipo (derrate alimentari, computer, minerali, droghe, schiavi, manufatti alieni, armi da fuoco ed altro ancora) fra i pianeti della galassia. I profitti del commercio possono venire investiti in migliorie all’arsenale e alla dotazione della nave spaziale. Elite inizia con un sottofondo di Johann Strauss (figlio), Sul bel Danubio blu riarrangiato da David Dunn, un riferimento a 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Nel gioco sono presenti otto galassie, per un totale di oltre 2000 pianeti da esplorare. L’interazione del giocatore con tali pianeti, però, si riduce di fatto alla sola stazione in orbita intorno ad essi, in quanto non è possibile per l’astronave scendere sulla superficie. Il giocatore, inizialmente denominato Commander Jameson, parte dalla stazione di Lave con un patrimonio di 100 crediti ed una nave Cobra Mark III con un armamento leggero.
La scalata nella classifica di combattimento non è l’unico obiettivo del gioco, che in effetti permette al giocatore di scegliere come impostare la propria carriera: si può decidere di comportarsi come commerciante, o cacciatore di taglie, o come minatore o infine di contrabbandiere o pirata. Il movimento tra i pianeti è limitato a quelli all’interno del raggio d’azione dei motori dell’astronave (sette anni luce) che possono essere riforniti dopo aver attraccato alla stazione spaziale in orbita attorno al pianeta – un compito difficile in mancanza di autopilota, poiché richiede di mettere in rotazione sincrona il proprio veicolo con la stazione. Il viaggio fra le galassie può essere effettuato solo attraverso l’uso di un accessorio estremamente costoso e monouso, l'”iperspazio galattico”. In pratica, ci sono poche differenze fra una galassia e l’altra. Ci sono alcuni sistemi stellari posizionati in modo da poter essere raggiunti solo per mezzo del salto iperspaziale galattico, e che sono a più di sette anni luce dal pianeta più vicino, e che possono quindi intrappolare il viaggiatore. È possibile – previo acquisto del fuel scoop – ricaricare l’energia (necessaria all’astronave per spostarsi nell’iperspazio tra un sistema e l’altro) facendo quello che il manuale chiama “surf sul sole”, ovvero portando la propria astronave a sfiorare la superficie della stella così da farle ricaricare completamente le batterie. La possibilità di ricaricare le batterie dell’astronave rende il giocatore indipendente dall’operazione di rifornimento da effettuarsi presso la stazione spaziale, e risulta indispensabile per il completamento di una delle sette missioni. Vi è però un pericolo insito in tale manovra, ovvero il surriscaldamento della nave che, se eccessivo, può portarla alla distruzione.
Elite fu uno dei primi videogiochi ad utilizzare grafica 3D wireframe. Da notare che la grafica wireframe è presente nelle sole versioni 8 bit, mentre quelle a 16 bit e 32 bit si avvalgono di una più avanzata grafica 3D completamente solida. Con il gioco originale è incluso The Dark Wheel, un racconto di Robert Holdstock che introduce i nuovi giocatori ai codici morali e legali da rispettare nel gioco. (fonte: wikipedia)
Qui vi proponiamo “Elite” per Dos con schede CGA ed “Elite Plus” per Dos con schede VGA.
- TITOLO: Elite
- GENERE: Simulazione
- PUBBLICATO DA: Firebird
- ANNO:1987 (Elite), 1991 (Elite Plus)
Questa Versione è l’originale per MSDOS. Per giocarci su windows (o su linux) avrete bisogno di un emulatore come DosBox. Lo trovate nella sezione “Emulatori” di questo sito.