Glossario

Se avete difficoltà con alcuni termini presenti in questo sito, qui di seguito trovate un piccolo glossario tutto per voi. Quasi tutte le definizioni sono state prese da wikipedia pertanto se volete approfondire, vi consigliamo una ricerca direttamente sul web.

ABANDONWARE
Il termine abandonware (neologismo derivato dalla contrazione di “abandoned” e “software”, in italiano software abbandonato) indica un insieme di software, generalmente datato, non più supportato dal produttore. Tali software solitamente non vengono più commercializzati, o in alcuni casi il produttore originale può essere semplicemente fallito. La classificazione di un software all’interno della categoria abandonware non implica tuttavia la cessazione del diritto d’autore sull’opera. In alcuni casi sono i detentori dei diritti stessi che permettono e curano la pubblicazione del software in questa modalità, l’unica effettivamente legale. In molti casi si tratta di prodotti ancora pienamente funzionanti e utilizzabili, apprezzati in particolare dagli appassionati di retrocomputing e retrogaming.

ADVENTURE
Il videogioco d’avventura (adventure game in inglese), più noto semplicemente come avventura (o adventure), è un genere di videogioco caratterizzato dall’esplorazione, risoluzione di enigmi, interazione con personaggi di gioco ed è incentrato sulla narrazione piuttosto che sulle sfide basate sulla prontezza di riflessi. La grande maggioranza delle avventure sono programmi per personal computer, malgrado non siano sconosciuti gli esempi di avventure per console. Differentemente da molti altri generi di giochi, la focalizzazione sulla storia tipica dell’avventura consente a questo genere di utilizzare in maniera massiccia altre forme d’arte basate sulla narrazione, come la letteratura e il cinema. Le avventure comprendono un’ampia varietà di generi letterari, tra cui fantasy, fantascienza, giallo, horror e commedia. Tra gli esempi celebri di avventure vi sono Zork, King’s Quest, Monkey Island e Myst. La maggior parte di questi giochi sono progettati per un singolo utente, dato che la notevole enfasi per storia e personaggio rende difficile la realizzazione di programmi multiutente.Il genere dell’avventure fu molto popolare durante la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta, grazie soprattutto alle produzioni delle due società “specializzate” come Sierra e LucasArts. Malgrado pochi sviluppatori continuino a produrre avventure, alcuni nuovi titoli vengono tuttora pubblicati e il genere ha esportato alcuni elementi in favore di altri tipi di giochi.

CASUAL GAME
Il casual game è un tipo di videogioco generalmente destinato ad un pubblico differente dal tipico utilizzatore di questi prodotti: secondo alcune ricerche, infatti, ha una età media superiore alla media ed è di sesso femminile. Si differenziano per un regolamento molto semplice e per il minore impegno richiesto per il loro utilizzo. Non richiedono particolari abilità o concentrazione, e grazie alla loro natura sono spesso produzioni dotate di un basso budget di investimento da parte dei produttori. La maggior parte dei casual game possiede più di una delle seguenti caratteristiche: Struttura semplice: facile da padroneggiare ma allo stesso tempo in grado di coinvolgere. Breve durata delle partite: lo spazio di una pausa pranzo o di uno spostamento su un mezzo pubblico. Stile grafico semplice e chiaro: in modo tale da richiedere bassi requisiti hardware rispetto agli standard correnti, e renderlo utilizzabile anche a chi possiede sistemi non di ultima generazione. Costo ridotto: per la loro intrinseca semplicità, questo genere di titoli non richiede un budget elevato da parte della società sviluppatrice.

DANMAKU
A prima vista un danmaku (弾幕) non è distinguibile da un classico sparatutto a scorrimento finché non si comincia a giocare. A questo punto ci si accorge subito dell’enorme quantitativo di proiettili che invadono lo schermo fin dai primi istanti di gioco: danmaku in giapponese significa infatti “cortina di proiettili”. Portare a termine questi giochi non è un’impresa semplice in quanto si tratta di produzioni con un’elevata difficoltà intrinseca, che necessitano di notevoli abilità e anche di conoscenze specifiche non sempre di facile reperibilità. Batsugun è generalmente considerato l’anello di congiunzione tra lo shooter classico e il danmaku: sono molti i titoli appartenenti al genere dei danmaku, inclusa la serie Touhou Project, ma sicuramente il gioco che più ha contribuito ad accrescere la fama di questo insieme di giochi è stato Dodonpachi insieme ai suoi innumerevoli sequel, prequel e spin-off. All’estero i danmaku sono conosciuti anche come manic shooter (ingl. “sparatutto frenetico”) oppure bullet hell (“inferno di proiettili”).

DOJIN GAME
I dōjin games (conosciuti anche come Doujin Games) sono videogiochi creati da programmatori amatoriali e hobbisti giapponesi, più per divertimento che per profitto; sostanzialmente essi sono l’equivalente giapponese dei videogiochi indipendenti.

FIRST PERSON SHOOTER (FPS)
Gli sparatutto in prima persona, conosciuti comunemente anche come FPS (sigla dell’inglese First Person Shooter) sono giochi tridimensionali in cui le varie ambientazioni sono viste attraverso gli occhi del protagonista. L’esponente più conosciuto del genere, pur non essendone il capostipite, è Doom, che divenne un successo planetario e contribuì, sia grazie ai suoi indubbi meriti, sia all’interminabile mole di cloni commercializzati (i cosiddetti “Doom clone” come venivano chiamati ai tempi), all’ascesa degli sparatutto in prima persona come fenomeno di massa.

FREEWARE
Il termine freeware è una categoria di software proprietario il cui utilizzo è concesso a titolo gratuito.

HACK’N’SLASH
Hack and slash o hack’n’slash (dall’inglese “tagliare e squarciare”) è un genere di giochi di ruolo da tavolo e di videogiochi basati principalmente sul combattimento. Nel significato più specifico fa riferimento al combattimento con armi bianche, in contrapposizione alle armi da fuoco, anche se nell’accezione più generale viene incluso anche il combattimento con armi da lancio o corpo a corpo. Il genere è stato traslato anche ai videogiochi di ruolo con elementi d’azione, iniziando con mondi molto simili a quelli di D&D, come ad esempio Lineage, Xanadu e Diablo. Successivamente hack and slash è stato usato anche per indicare un genere di picchiaduro a scorrimento che prevedono l’utilizzo di armi bianche, come Golden Axe, mentre, più di recente, il termine indica anche i videogiochi d’azione 3D in terza persona, come Devil May Cry, God of War, Bayonetta, Darksiders e Ninja Gaiden.

HOMBREW
Termine che viene usato nel campo del software, per indicare quei programmi sviluppati da programmatori amatoriali e appassionati.

INDIE GAME
Un videogioco indipendente o videogioco indie (abbreviazione dell’inglese independent) è un videogioco spesso sviluppato da una singola persona o da piccoli gruppi di programmatori, che lavorano senza l’ausilio economico di un editore. Spesso i videogiochi indipendenti puntano sull’ideazione di meccaniche innovative più che sulla innovazione tecnologica, grazie anche all’assenza di una qualunque restrizione creativa da parte dell’editore, ma anche delle limitazioni implicite derivate dal numero limitato di persone coinvolte nella lavorazione, e fanno affidamento alla distribuzione digitale.Un gioco indie è un gioco progettato con la volontà di accettare i rischi insiti nel dare la priorità alle scelte creative dell’autore.

OPEN SOURCE
In informatica, il termine inglese open source (che significa sorgente aperta) indica un software di cui gli autori (più precisamente, i detentori dei diritti) rendono pubblico il codice sorgente, favorendone il libero studio e permettendo a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni. Questa possibilità è regolata tramite l’applicazione di apposite licenze d’uso. Il fenomeno ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto.Lo sviluppo open source ha tra le sue caratteristiche quello di essere quasi sempre gratuito.

PICCHIADURO
I picchiaduro (in inglese fighting game o, nel caso di molti nemici insieme, beat ‘em up – dal verbo battere, picchiare) sono i videogiochi dove lo scopo principale è quello di affrontare i nemici in incontri di lotta di vario genere, sia a mani nude che attraverso l’utilizzo di armi da mischia. Esistono diversi tipi di picchiaduro che si differenziano per il tipo di grafica utilizzata (2D o 3D), per le forme di combattimento utilizzate (arti marziali, boxe, ecc.) e per il tipo di svolgimento dell’azione (picchiaduro a scorrimento o a incontri). Nel caso di abbondante uso di armi bianche da mischia, spesso in ambientazioni fantasy, si usa anche il termine hack and slash.

PLATFORM
Videogioco a piattaforme (in inglese platform game, platform o platformer) è il termine adottato per indicare i videogiochi dove la meccanica di gioco implica l’attraversamento di livelli costituiti da piattaforme a volte disposte su più piani. I primi esperimenti risalgono al 1980 da cui in seguito si svilupparono i giochi che tuttora conosciamo. L’evoluzione continua del mondo videoludico ha portato anche questa categoria a passare alle tre dimensioni, anche se sulle console portatili, per via delle limitazioni hardware, rimangono ancora molti prodotti in 2D. Tradizionalmente i platform sono strutturati in una unica schermata a video. L’eroe può saltare, salire o scendere scale, combattere nemici e raccogliere oggetti. Solitamente è anche in grado di aumentare progressivamente le proprie capacità, per via del passaggio di livello o per aver trovato alcuni oggetti particolari.

PUZZLE GAME
Un videogioco rompicapo (puzzle game in lingua inglese) è il termine utilizzato per identificare quella particolare categoria di videogiochi dedicata alla soluzioni di enigmi sotto forma di puzzle logici, strategici o in cui, ad esempio, si deve completare una sequenza (numeri, parole, forme geometriche), ecc. Una caratteristica in controtendenza rispetto a tutti gli altri videogiochi è che i rompicapo elettronici per avere successo devono essere semplici e immediati, e una vera e propria trama, in questo genere, non è necessaria.È stato riscontrato dalla maggior parte dei videogiocatori che questo genere tende a creare una specie di dipendenza in chi ne apprezza struttura e modalità di gioco. La vetta più alta raggiunta da questa categoria è considerata dalla maggior parte la pubblicazione del famoso Tetris che ha avuto diversi seguiti e adattamenti, ma che nel tempo non ha mai cambiato la propria struttura.

SHAREWARE
Lo shareware, conosciuto anche come trial, è una tipologia di licenza software molto popolare sin dai primi anni novanta. Vengono distribuiti sotto tale licenza in genere programmi facilmente scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD quasi sempre allegati alle riviste di informatica in vendita in edicola.Il software sotto tale licenza può essere liberamente ridistribuito, e può essere utilizzato per un periodo di tempo di prova variabile (generalmente 30 o 60 giorni). Scaduti questi termini, per continuare ad utilizzare il software è necessario registrarlo presso la casa produttrice, pagandone l’importo. All’avvio dell’applicazione shareware, generalmente un Nag Screen informa l’utente su come effettuare la registrazione e sulle condizioni di utilizzo.Tra i giochi shareware più famosi, ricordiamo Doom e Quake.

SHOOT’EM-UP
Come il nome suggerisce (traducibile dall’inglese come “spara a tutti”), la caratteristica saliente di queste produzioni è l’atto di “fare fuoco” su qualcuno o qualcosa. Questo tipo di videogiochi ha tipicamente un ritmo frenetico e si basa sul combattimento massiccio con armi a distanza contro orde numerose di nemici. Il giocatore prende solitamente il controllo di un veicolo solitario, volante o di superficie, e deve sparare praticamente a tutto ciò che incontra sullo schermo. Inizialmente il termine shoot’em up era sinonimo di shooter o sparatutto, in quanto sono il primo tipo di sparatutto affermatosi; in seguito, con la diffusione di sottogeneri più complessi, come lo sparatutto in prima persona, con shoot ‘em up si è passati a indicare il sottogenere tradizionale. Uno shoot ‘em up non è mai in prima persona. Per riferirsi agli shoot ‘em up viene usato anche l’acronimo shmup. In Giappone si usa anche l’abbreviazione STG, derivata dal termine shooting game.

VISUAL NOVEL
Le visual novel (ビジュアルノベル bijuaru noberu), in inglese letteralmente “romanzo visivo”, sono un genere videoludico, particolarmente diffuso in Giappone.Una visual novel è un videogioco d’avventura interattiva in cui il personaggio giocante può effettuare alcune decisioni che influenzano la trama del gioco. Le visual novel sono spesso caratterizzate da una grafica in stile anime e un’animazione limitata o assente, mentre la storia è simile a quella di un racconto o di un romanzo. La maggior parte delle visual novel presentano fondali molto dettagliati, una colonna sonora modellata sugli eventi del gioco e in alcuni casi sono addirittura presenti dei brevi filmati.In Occidente il termine ha incluso numerosi sottogeneri che spaziano dalle avventure testuali ai dating sim. In Giappone si intende come visual novel un videogioco d’avventura in cui la casella di testo viene posta in sovrapposizione alle immagini, coprendo l’intero schermo, invece di essere confinata nella parte inferiore.Nei vari sottogeneri che compongono l’universo delle visual novel sono presenti sia videogiochi d’avventura dotati di rompicapi che giochi dal gameplay molto semplice. In quest’ultimi solitamente è concessa al giocatore solo la possibilità di cliccare col mouse sullo schermo per far scorrere il testo, il quale è accompagnato da cambiamenti sia delle immagini che del sonoro in relazione al proseguimento della trama (alcuni giochi più recenti forniscono anche le funzioni “riproduci” o “avanzamento veloce” che rendono persino ciò non necessario). Molte visual novel sono dotate di finali alternativi, alcuni dei quali negativi, che dipendono dalle azioni del giocatore. Nei dating sim spesso i finali paralleli differiscono solamente dal personaggio non giocante che accompagna il protagonista.

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